Albano Laziale, poliziotto difende la barista e viene preso a calci e pugni davanti al locale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2021 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA
Albano Laziale, poliziotto difende la barista e viene preso a calci e pungi davanti al locale

Albano Laziale, poliziotto difende la barista e viene preso a calci e pugni davanti al locale FOTO ANSA

Ad Albano Laziale, in provincia di Roma, un poliziotto è stato preso a calci e pugni per aver difeso una barista che non voleva vendere più alcolici a un ragazzo. L’uomo, che non era in servizio, era seduto al tavolo ed è intervenuto ma il giovane e altri ragazzi lo hanno picchiato brutalmente.

Il pestaggio del poliziotto ad Albano Laziale

Tutto comincia all’interno del bar. La barista non vuole più vendere alcolici a un ragazzo visibilmente ubriaco. Lui va su tutte le furie, insulta la donna e prova a colpirla con una testata. A quel punto il poliziotto fuori servizio interviene, entra nel bar e tenta di far calmare il ragazzo. Ma il ragazzo non ne vuole sapere di calmarsi, quindi comincia a insultare il poliziotto, chiamandolo “poliziotto di m…” e minacciandolo di prenderlo a calci.

Usciti dal bar comincia l’aggressione. Al ragazzo si aggiunge un’altra persona e i due prendono a calci e pugni il poliziotto. Lo fanno cadere per terra e continuano a picchiarlo, cercando anche di strappargli il borsello che porta a tracolla. 

Le condizioni del poliziotto e l’arresto dei due

Sul posto arrivano i colleghi del poliziotto che hanno immediatamente accompagnato il loro collega in ospedale dove i sanitari gli hanno diagnosticato un trauma del volto con frattura delle ossa nasali con una prognosi di 30 giorni. I primi accertamenti hanno consentito agli agenti di identificare il proprietario del veicolo con cui i due ragazzi sono fuggiti: il padre di uno degli aggressori.

Messo al corrente di quanto fosse accaduto, l’uomo ha telefonato subito il figlio per farlo tornare a casa. Il giovane, che si trovava in compagnia di uno dei complici, è stato accompagnato in commissariato dove, oltre alla titolare del bar, era presente un’altra persona: entrambi hanno riconosciuto “senza ombra di dubbio” i due ragazzi autori dell’aggressione.