Aereo Malaysia. Capo polizia: “Forse non sapremo mai che fine ha fatto”

La mappa delle ricerche dell’aereo scomparso

KUALA LUMPUR – “Le indagini potrebbero andare avanti ancora per molto tempo. Dobbiamo chiarire ogni più piccolo aspetto della questione. Alla fine delle indagini potremmo anche non sapere mai la vera causa. Potremmo non sapere mai le ragioni di questo incidente”.

Le dichiarazioni di Khalid Abu Bakar, capo della polizia malese, rivelano una triste prospettiva: nonostante tutte le ricerche e il grande dispiego di mezzi e di uomini, non è detto che si riesca a ricostruire cosa sia successo in quelle ultime ore del volo MH370 di Malaysia Airlines, scomparso l’8 marzo senza lasciare traccia.

Durante la conferenza stampa di ieri, 2 aprile, a Kuala Lumpur, le autorità hanno fatto il punto della situazione: il Boeing è scomparso da qualche parte nell’Oceano Indiano, per il momento non sono state trovate tracce del velivolo nonostante le numerose segnalazioni e non è detto che se ne riusciranno a trovare in seguito.

Per il momento non è stata formulata nessuna ipotesi precisa e gli investigatori non sono riusciti a trovare nessuna pista: come sottolinea l’Huffington Post la polizia ha frugato nelle vite dei piloti e del personale di bordo, alla ricerca di indizi che potessero avvalorare la tesi del sabotaggio. Anche i 239 passeggeri a bordo del velivolo, due terzi dei quali di nazionalità cinese, sono stati oggetto di indagine. Ma non è stato trovato nulla a sostegno dell’ipotesi del terrorismo.

Angus Houston, capo dell’agenzia che coordina i lavori dall’Australia, ha comunque spiegato che, per il momento, non si è ancora parlato di fissare un limite alle ricerche del volo MH370.