Vendite giornali in edicola, luglio 2017. Repubblica l’unico a perdere anche in estate

di Sergio Carli
Pubblicato il 28 Settembre 2017 - 07:01 OLTRE 6 MESI FA
Vendite giornali in edicola, luglio 2017. Repubblica l'unico a perdere in estate

Vendite giornali in edicola, luglio 2017. Repubblica l’unico a perdere in estate

ROMA – Ci sono tre giornali locali in Italia che guadagnano copie: Il Giorno, La Gazzetta di Modena e La Nuova Ferrara. Lo certifica la Ads (accertamento diffusione stampa) nel suo ultimo bollettino, di settembre, riferito a luglio. Nel mese di luglio 2017 i tre giornali hanno venduto, rispetto al luglio 2016, rispettivamente: Il Giorno 42.639 copie vs 38.796, Gazzetta di Modena 8.523 vs 7.985, Nuova Ferrara 6.927 vs 6.717. Tante possono essere le cause: la bravura dei direttori, la tanta cronaca, una migliore distribuzione estiva. Ma meritano un brindisi. Hanno convinto i loro lettori che l’euro e mezzo che fanno pagare per una copia vale la spesa.

Certo sono poche copie se si considera l’intero mazzo dei quotidiani italiani. Domina il crollo di Repubblica, che in luglio ha perso sul mese omologo dell’anno prima quasi 50 mila copie, esattamente 49.816. Repubblica è scesa a 183.004 copie dalle 232.820 di un anno fa. Osservazione ancor più amara è che Repubblica è l’unico giornale a avere venduto meno copie in luglio 2017 rispetto a giugno 2017. Quelli del marketing lo chiamano effetto ombrellone. Luglio e agosto sono i mesi in cui si vende di più perché la gente ha più tempo per leggere. Nel mese di luglio ci sono più persone in vacanza che in giugno e l’effetto ombrellone è più forte. Se guardate qua sotto la tabella delle vendite di luglio 2016 e giugno-luglio 2017 potete constatare che la regola è ancora valida anche nell’era di internet. Che Repubblica non la segua è un segno di grave disagio da parte dei suoi lettori.

Persino il Giornale dei Berlusconi, altra grande vittima della post politica (e forse di qualche altra ragione ancora), fa un pelo meglio. Avendo perso, anno su anno, 12 mila copie, il Giornale ha guadagnato fra giugno e luglio 450 copie, una inezia, ma tant’è…Nello stesso periodo, Repubblica ha perso 112 copie. Sono poche copie, ma suonano a morto rispetto alle 8 mila guadagnate dal Corriere della Sera. Il Corriere della Sera da luglio 2016 a luglio 2017 ha perso le sue brave 19 mila copie, scendendo a 211.477 esemplari venduti in edicola da quota 230.677 ma si tratta di meno della metà delle copie perse da Repubblica.

Lo stesso dicasi, su scala inferiore, per il Fatto: ha guadagnato, da giugno a luglio 2017, circa 800 copie, ne ha perse quasi 250 da luglio 2017 a luglio 2018, collocandosi, in luglio 2017, a quota 36.123. Se poi mettiamo in una prospettiva di decenni le vendite dei giornali italiani viene un groppo in gola. A pag. 577 della edizione paperback di “Mussolini il fascista” di Renzo De Felice, trovate una tabellina con le copie vendute a Milano nella primavera del 1924, quando era in corso il dibattito sulla legge elettorale che avrebbe consegnato l’Italia blindata nelle mani di Mussolini (lettura educativa e consigliabile, detto fra noi). C’erano giornali che non ci sono più, c’era il Corriere della Sera, quello di via Solferino. Vendette 420 mila copie al giorno in gennaio, 442.800 in marzo. Quasi un secolo è passato, le vendite del Corriere, dopo il periodo aureo del dopoguerra, oggi sono la metà di quelle copie.

Qui sotto ci sono le tabelle delle vendite dei giornali nel 1998, nel 2016 e nel 2017. Ci sono alcuni sfridi, perché 20 anni fa non c’erano i dettagli disponibili oggi. Di conseguenza i dati possono essere un minimo più generosi di quelli che abbiamo usato per il confronto 2017 vs 2016. Ma il quadro è affidabile.

Le tabelle sono due. Una mette a confronto le vendite medie nei mesi di luglio 2017, luglio 2016, luglio 1998 e giugno 2017. L’altra elenca, in ordine decrescente, a quanto si siano ridotte le copie oggi rispetto a 20 anni fa. Le percentuali esposte rappresentano quale quota delle vendite di allora sia costituita dalle vendite di oggi. Ci sono dei quotidiani che hanno tenuto botta con onore. In testa l’Adige, che ancora oggi vende l’86 per cento di quanto vendeva allora, seguito dal Messaggero Veneto (75%), Corriere Adriatico (67%)  da tutti gli altri che potete trovare nell’elenco qui sotto, perdonando l’autore per eventuali errori di calcolo e omissioni.

Corriere della Sera e Repubblica, come Coppi e Bartali, si tengono testa anche nella sciagura. Il Correre ha venduto nel luglio scorso 37 copie delle 100 che vendeva nel 1998, Repubblica 36. Sono tra le peggiori performance. Non sono però gli ultimi della classe: Giornale di Berlusconi e Giornale di Sicilia vendono oggi un quarto delle copie di vent’anni fa, il Sole 24 Ore ne vende una su 5. A difesa del Sole c’è da fare una osservazione. A prescindere dallo scandalo delle copie taroccate che lo ha travolto (lo hanno fatto anche altri. Ricordate le copie vendute alle caserme o alle palestre? E i bundle dei periodici? Nessuno però, a qual che si è mai saputo, mai nelle modalità del Sole 24 ore), il Sole 24 Ore è il giornale che ha maggiormente pagato lo scotto per internet. Una larga parte della sua diffusione dipendeva da professionisti che oggi trovano quelle notizie nelle stesse edizioni del Gruppo Sole 24 Ore ma online.

Una nota a parte per i giornali sportivi. Le copie che hanno perso, fra il 40 e il 55%, sono imputabili quasi interamente alla televisione. Non a caso il calo maggiore delle loro vendite è nella edizione del lunedì, che una volta vendeva il doppio del resto della settimana. Altro che internet. CLICCA QUI PER LE TABELLE CON I MESI PRECEDENTI.

Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:

Quotidiani
nazionali
Vendite luglio 2017 Vendite giugno 2017 Vendite
luglio 2016
Vendite luglio 1998
Il Corriere della Sera 211.477 203.571 230.677 591.848
La Repubblica 183.004 183.116 232.820 544.248
La Stampa 129.668 124.257 138.615 355.556
Il Giornale 57.766 57.312 70.146 225.746
Il Sole 24 Ore 51.140 52.823 68.667 372.378
Il Fatto Quotidiano 36.123 35.352 38.611 ——–
Italia Oggi 27.242 28.126 31.373 53.591
Libero 25.333 24.100 34.126 ——–
Avvenire 19.926 22.117 19.454 81.969
Il Manifesto 7.770 8.108 8.610 26.586

Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite luglio 2017 Vendite giugno 2017 Vendite luglio 2016 Vendite
luglio 1998
Il Resto del Carlino 98.597 96.734 104.169 196.886
Il Messaggero 95.111 90.084 105.882 272.855
La Nazione 72.184 70.347 79.774 162.475
Il Gazzettino 47.641 46.991 51.184 134.454
Il Secolo XIX 42.882 41.732 45.873 124.489
Il Tirreno 41.550 40.354 45.074 91.902
L’Unione Sarda 39.662 37.113 42.120 65.526
Messaggero Veneto 37.755 37.307 40.012 52.144
Il Giorno 42.639 42.221 38.796 84.642
Nuova Sardegna 34.858 33.075 38.381 65.553
Il Mattino 33.072 30.923 37.856 98.023
L’Arena di Verona 24.739 23.686 26.386 50.503
L’Eco di Bergamo 23.394 22.218 25.023 53.182
La Gazzetta del Sud 22.416 20.887 25.332 57.529
Il Giornale di Vicenza 22.951 21.893 24.646 43.953
Il Piccolo 20.949 20.817 22.661 46.058
La Provincia (Co-Lc-So) 18.466 18.443 19.890 39.478
Il Giornale di Brescia 19.822 19.454 21.483 53.629
Gazzetta del Mezzogiorno 19.578 19.046 21.736 66.339
Libertà 18.327 18.084 19.137 32.100
La Gazzetta di Parma 18.302 18.190 19.339 45.147
Il Mattino di Padova 18.355 18.145 19.914 29.367
La Gazzetta di Mantova 16.958 16.782 18.178 37.038
Il Giornale di Sicilia 15.323 14.972 18.301 65.209
La Sicilia 16.124 15.647 17.646 49.382
La Provincia di Cremona 13.065 12.945 13.879 23.429
Il Centro 13.020 12.749 14.494 23.004
Il Tempo 15.551 15.263 ——– 65.358
La Provincia Pavese 11.498 11.497 13.077 23.851
Alto Adige-Trentino 10.182 10.005 12.888 35.066
L’Adige 12.972 12.481 13.713 22.689
La Nuova Venezia 8.200 8.308 12.890 10.206
La Tribuna di Treviso 10.914 10.818 11.609 17.013
Nuovo Quot. di Puglia 11.855 10.702 13.005 24.098
Corriere Adriatico 14.352 13.808 15.287 21.910
Corriere dell’Umbria 10.780 10.158 10.683 25.027
La Gazzetta di Reggio 8.745 8.538 9.113 15.368
La Gazzetta di Modena 8.523 7.751 7.985 12.761
La Nuova Ferrara 6.927 6.689 6.717 13.416
Quotidiano del Sud 6.635 6.192 7.873 ——–
Corriere delle Alpi 4.865 4.712 5.026 ——–

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che – tranne nel caso di Tuttosport – è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite luglio 2017 Vendite giugno 2017 Vendite
luglio
2016
Vendite luglio 1998
Gazzetta dello Sport Lunedì 182.979 165.262 183.228 478.289
Gazzetta dello Sport 186.685 161.378 184.987 416.715
Corriere dello Sport Lunedì 93.941 87.211 101.777 324.688
Corriere dello Sport 100.089 90.243 108.060 308.237
Tuttosport Lunedì 60.416 54.895 69.183 107.506
Tuttosport 64.724 56.326 73.278 107.506

Questa tabella invece elenca, in ordine decrescente, a quanto si siano ridotte le copie oggi rispetto a 20 anni fa. Le percentuali esposte rappresentano quale quota delle vendite di allora sia costituita dalle vendite di oggi. Ci sono dei quotidiani che hanno tenuto botta con onore. In testa l’Adige, che ancora oggi vende l’86 per cento di quanto vendeva allora, seguito dal Messaggero Veneto (75%), Corriere Adriatico (67%) da tutti gli altri che potete trovare nell’elenco qui sotto, perdonando l’autore per eventuali errori di calcolo e omissioni.

  • ADIGE (L’)   86%
  • MESSAGGERO VENETO    75%
  • CORRIERE ADRIATICO   67%
  • GAZZETTA DI MODENA NUOVA  67%
  • TRIBUNA DI TREVISO (LA)   67%
  • ECO DI BERGAMO (L’)   65%
  • MATTINO DI PADOVA (IL)   65%
  • GIORNALE DI VICENZA (IL)   64%
  • LIBERTA’   63%
  • PROVINCIA DI CREMONA (LA)  61%
  • UNIONE SARDA (L’)  61%
  • ARENA (L’)   60%
  • GAZZETTA DI PARMA   60%
  • GAZZETTA DI REGGIO  59%
  • CENTRO (IL)   57%
  • PROVINCIA (CO-LC-SO) (LA) 55%
  • GAZZETTA DI MANTOVA  53%
  • NUOVA SARDEGNA (LA)   53%
  • NUOVA FERRARA (LA)   52%
  • GIORNALE DI BRESCIA  50%
  • Il RESTO DEL CARLINO   50%
  • PROVINCIA PAVESE (LA) 49%
  • PICCOLO (IL)   48%
  • TIRRENO (IL)  46%
  • LA NAZIONE  45%
  • STAMPA (LA)  42%
  • ALTOADIGE/TRENTINO   40%
  • GAZZETTA DEL SUD   40%
  • MESSAGGERO (IL)   39%
  • MATTINO (IL)   38%
  • GAZZETTINO (IL)   37%
  • CORRIERE DELLA SERA   37%
  • REPUBBLICA (LA)  36%
  • SECOLO XIX (IL)   35%
  • SICILIA (LA)   35%
  • MANIFESTO (IL) 32%
  • GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LA)   30%
  • TEMPO (IL)  27,7%
  • GIORNALE (IL)   26%
  • GIORNALE DI SICILIA  25%
  • SOLE 24 ORE (IL)  21%
  • Sportivi
  • GAZZETTA SPORT (LA)  45%
  • GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA)   39%
  • CORRIERE SPORT – STADIO   33%
  • CORRIERE SPORT-STADIO LUN.   30%
  • TUTTOSPORT  60%
  • TUTTOSPORT LUNEDI’ 52%.

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.